giovedì 14 aprile 2011

Calcolo,realtà e natura

'E' proprio come la storia del vecchio consiglio di guerra austriaco,almeno per quel tanto che so di cose militari:sulla carta,essi avevano sconfitto e fatto prigioniero Napoleone,e lì,al chiuso del loro gabinetto,avevano calcolato e dedotto tutto con il massimo acume;ma poi,guarda un po',il generale Mack si arrende con tutta la sua armata,eh,eh,eh!Vedo,vedo,batjuska Rodion Romanovic,voi ridete di me perche io,un tipo così borghese,prendo sempre i miei piccoli esempi dalla storia militare.Che farci?E' una mia debolezza,amo l'arte della guerra,emi piace tanto,ma tanto leggere quelle relazioni militari...Ho proprio sbagliato carriera.Avrei dovuto fare il militare,proprio così.Forse non sarei diventato un Napoleone,ma almeno maggiore nell'esercito lo sarei diventato senz'altro!E adesso vi dirò,mio caro,tutta la verità riguardo a quella faccenda,vale a dire a quel caso particolare:la realtà e la natura,amico mio,sono una cosa importante,e a volte tagliano tremendamente le gambe al calcolo più sagace!...L'ingegno,secondo me,p una cosa magnifica:è,per così dire,l'ornamento della natura e la consolazione della vita;e quanti trucchi ti escogita!Altrimenti,come potrebbe scoprire la verità un povero giudice istruttore,per lo più già fuorviato dalla sua fantasia,perchè in fin dei conti,è anche lui un comune mortale?Ma la natura,alla fine,aiuta questo povero giudice istruttore,ecco qual è il guaio!...La natura è uno specchio,uno specchio,e dei più trasparenti!Guardati dentro ed ammirati,ecco come stanno le cose.'
Ieri sera ero beatamente a letto,a leggere il capolavoro di 'sua maestà' Dostoevskij e ho incontrato questo passo bellissimo:ci ho pensato tutto il giorno.C'è un po' di tutto,dal pessimismo leopardiano sulla natura matrigna,alle ammonizioni di Seneca di anteporre la realtà,ma soprattutto il realismo,alla speranza,al calcolo('Chi ti assicura di vivere così a lungo?Non ti vergogni di riservare così grandi cose ad un'età così tarda?' tuonava il filosofo in una sua epistola).In realtà Dostoevskij lo affronta in un modo così innovativo,così semplice,così emozionante,che a leggerlo mi vengono i brividi,In fondo,non è proprio così?Il calcolo,la previsone,la stessa logica di noi uomini,è sempre soggetta alla natura,alla realtà.Non possiamo opporci a quello che siamo,andare contro nostra stessa natura,la realtà è spesso diversa da quella che ci immaginiamo,con mille sfaccettature,infinite possibilità.Cosa può il calcolo di fronte a ciò?Come può la natura,immensa e potente,essere nascosta dal pallido velo della porevisione?Ogni minima oscillazione,può sconvolgere il calcolo più esatto del più colto studioso,ecco la verità:niente ha potuto il consiglio austriaco con il suo piano perfetto,niente può il criminale contro la sua coscienza,niente ha potuto l'uomo per evitare guerre,disastri,incomprensioni.
Questo è un concetto molto profondo,che certo io non ho saputo esprime al meglio,mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi,amici miei,e certo sono curioso di vedere come Dostoevskij svilupperà tale pensiero in questo romanzo che comunque consiglio a tutti.

Nessun commento:

Posta un commento